Facilitare significa “rendere facile”.
Ciò che la facilitazione rende facile è il lavoro che un gruppo di persone si trovi, a vario titolo, a dover svolgere: dal confrontarsi su una questione, al cercare insieme una soluzione a un problema, al prendere delle decisioni, al negoziare, al gestire un conflitto o a realizzare un progetto.
La facilitazione è un insieme di metodologie e tecniche che agevolano il funzionamento del gruppo, curando due aspetti: quello del “come”, ossia delle dinamiche relazionali e della comunicazione tra le persone nel gruppo, e quello del “cosa”, ossia della realizzazione del compito che il gruppo si è prefissato.
Le difficoltà in cui molto spesso il gruppo si va ad incagliare riguardano il cattivo utilizzo del tempo (ci si dilunga su una questione e si lasciano indietro le altre), la difficile gestione dei turni di parola (parlano sempre gli stessi), i conflitti nel gruppo (discussioni che si trasformano in litigi, polarizzazioni), l’assenza di un progetto della singola riunione o del percorso (perché siamo qui oggi? Cosa dobbiamo decidere? Che risultato dobbiamo produrre?...), la mancanza di una conduzione della discussione (che porta più confusione che chiarezza). Il lavoro del facilitatore è quello di curare tutti questi aspetti, è una sorta di regista del processo di confronto e di interazione del gruppo
Ciò che la facilitazione rende facile è il lavoro che un gruppo di persone si trovi, a vario titolo, a dover svolgere: dal confrontarsi su una questione, al cercare insieme una soluzione a un problema, al prendere delle decisioni, al negoziare, al gestire un conflitto o a realizzare un progetto.
La facilitazione è un insieme di metodologie e tecniche che agevolano il funzionamento del gruppo, curando due aspetti: quello del “come”, ossia delle dinamiche relazionali e della comunicazione tra le persone nel gruppo, e quello del “cosa”, ossia della realizzazione del compito che il gruppo si è prefissato.
Le difficoltà in cui molto spesso il gruppo si va ad incagliare riguardano il cattivo utilizzo del tempo (ci si dilunga su una questione e si lasciano indietro le altre), la difficile gestione dei turni di parola (parlano sempre gli stessi), i conflitti nel gruppo (discussioni che si trasformano in litigi, polarizzazioni), l’assenza di un progetto della singola riunione o del percorso (perché siamo qui oggi? Cosa dobbiamo decidere? Che risultato dobbiamo produrre?...), la mancanza di una conduzione della discussione (che porta più confusione che chiarezza). Il lavoro del facilitatore è quello di curare tutti questi aspetti, è una sorta di regista del processo di confronto e di interazione del gruppo